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feta grigliata

9 luglio 2021

IN UN PAESE ANTICO UN RAGAZZO CAMMINA IN SALITA

Silenzio assoluto.

Non rumore di vento perché l’aria è immobile.

Non rumore di uomo, perché a quest’ora non c’è nessuno.

Non rumore di mare, perché da quassù, in alto, lo possiamo solo vedere. Questo specchio blu.

Non azzurro. Non turchese. BLU. IL GRANDE BLU.

Bianco assoluto.

Non avorio, non crema.

Bianco di muri di calce. Di chiese minuscole. Di gradini bassi di scale infinite. Di yogurt dolci e acidi e di caprino sapore di feta.

Oggi scrivo di te.

Sono di nuovo nelle nostre amate Cicladi, tra panorami di campane a mare, luci fioche della sera che scaldano minuscole piazze invase da alberi e sedie colorate, tentacoli di polpo messi a seccare alle finestre.

Penso a te.

Ti vedo camminare e salire in alto, aprire portoni di chiese per trovare frescura e silenzio, odore di incenso e candele.

Camminare e salire in alto, per guardare i tetti piatti di Apollonìa e tutte le luci di Sifnos nella sera, un attimo prima che il sole se ne vada.

Scrutare l’orizzonte e respirare forte, riempire i polmoni di meltemi e profumo di tamerici e chiudere gli occhi per assaggiare: beatitudine.

Ti vedo: un bicchiere di ouzo in mano, nel buio della notte greca.

Sei tu.

Ti ho visto salire su un taxi diretto a Union Square nella notte magica in cui fu rieletto Obama; fare inversione ad U su autostrade a mille corsie a San José; ho visto il tuo viso incorniciato da tetti di paglia e digitalis nelle mie adorate Cotswolds o da bianchi  castelli francesi, nel verde della nostra amata Dordogna.

Ma sei tu solo qui.

Autentico.

I tuoi piedi scalzi sulla calce bianca e calda.

Il tuo volto così bello.

Il mare così lontano. Sempre dall’alto. Sempre più blu.

Non ci importa del mare in Grecia, di tuffarsi, di goderne; e nemmeno delle spiagge, se sono comode, se sono di sabbia o di ciottoli.

Ci importa del nostro immaginario.

Il tuo: Conrad, Hemingway, Moby Dick.

Il mio: dei sandali alati; di Fidia, degli infiniti lutti inflitti agli Achei.

Il nostro: andare lontano, più lontano possibile: prendere tutte le navi e sfidare il meltemi e navigare, navigare oltre Syros, oltre Folegandros e arrivare qui, ad Armorgos, dove non c’è nessuno, nessuno, nessuno, e sfidare tutto: le mie paure: infinite, imbarcate su navi barcollanti con il mare mosso; le mie depressioni, messe a sciogliere nell’afa immobile e tutte le tue inibizioni, messe a guarire la sera davanti ad un Retsina.

Ad Amorgos, dove nel silenzio del pomeriggio incontrammo Nicolas, che ci parlò, con sguardo rapito, dei vasi di alabastro del palazzo Viti di Volterra e noi capimmo che la differenza, nei viaggi, la fanno gli incontri.

Amorgos: Le gran bleu: una terrina di maiale, involtini di foglia di vite, feta grigliata piccante, olive, salsa di melanzane, stufato di polpo: in un tavolo rotondo e minuscolo, la cucina tra le più strepitose del mondo intero.

Un cibo senza fronzoli, di sapore e carattere identici al suo popolo: antico,  gioioso, rilassato.

Eravamo giovani, allora.

Non pensavo, all’epoca, che avrei avuto dei figli.

Non sapevamo ancora molte cose di noi, né che quelle cose che avrebbero potuto dividerci ci avrebbero, invece, legato così forte creando tutti i nostri nodi.

Allora, mi piaceva guardare i vecchi seduti nelle piazze a giocare a Tavli, bevendo caffè turco.

Tra questi, c’era un uomo ormai risolto, che raccontava storie di mare: il tuo volto rugoso, il tuo sorriso sempre stupendo.

FETA GRIGLIATA PICCANTE

Pochissimo da dire: ricetta facilissima, da variare come vuoi: aggiungi pomodorini, rondelle di cipolla, ometti il peperoncino, modifica le erbe.
Fai un cosa eccezionale se la cuoci sulla griglia del barbecue, anziché sulla piastra.
Pochissimi ingredienti e pochissimi passaggi: sono sufficienti per catapultati in un attimo davanti al più blu dei mari.
Preparazione5 minuti
Cottura15 minuti
Tempo totale20 minuti
Porzioni: 2

Ingredienti

  • 1 fetta di feta di circa 200 gr
  • qualche foglia di basilico, rosmarino, timo, erba cipollina, origano fresco
  • abbondante peperoncino
  • un filo di olio extravergine di oliva
  • pepe

Istruzioni

  • Appoggia la feta su un foglio di carta stagnola
  • Condisci il formaggio con le erbe aromatiche, il peperoncino, l'olio ed il pepe e chiudilo nell'alluminio.
  • Appoggia la feta su un piastra ben calda e lasciala cuocere per circa 10 minuti, girandola una sola volta.

Note

Accompagna la feta con pane tostato - meglio se rustico - e olive greche: chiudi gli occhi, immagina tutto bianco e tutto blu e goditi il tuo personale viaggio nelle splendide Cicladi!  
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feta con erbe aromatiche
feta grigliata piccante

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polpo all’elbana

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MEMORIE ELBANE N.2
Il mio babbo non smette di ricordare quelle estati infinite a Porto Azzurro.
Il profilo scuro dell’Isola è davanti a noi.
Lucciole lontane, nel buio, sono le luci di Capoliveri, Rio Marina e Naregno.
Lo sciacquio del mare, il rumore ipnotico del moto di ritorno delle onde che si infrangono sulla spiaggia suscita in Renato una risacca di ricordi, che rilascia ed abbandona, davanti ai nostri piedi, conchiglie di mondi scomparsi.

rigatoni alle cozze

rigatoni alle cozze

MEMORIE ELBANE N.1

Porto Azzurro, primi anni 60.
Uno scugnizzo magro, scalzo, con la pelle spellata dal sole, gli occhi ed i capelli scuri si incamminava verso casa.
Era affamato dalla mattinata trascorsa con una banda di giovani scalmanati a tuffarsi in mare dai barconi dei pescatori ormeggiati alla Rossa.
Ogni giorno, il ragazzino indugiava vagabondando tra il ristorante di Aladino ed il Delfino Verde di Paride: palafitte, a forma di nave, sospese sul mare elbano.

acciughe sotto sale

acciughe sotto sale

MERENDE ELEMENTARI

Sono i primi giorni di settembre.
E’ mattina presto e sono uscita per fare colazione al bar. L’aria è già raffrescata, e questo mi piace comunque, nonostante la fragranza malinconica di un’estate velocissima che sta per finire.
Quest’anno Gilda andrà in prima elementare.
Già…le elementari: una voragine si apre dentro di me, rivelandomi un mondo sommerso che profuma di astucci a tre scomparti.

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