“IN UN PAESE ANTICO UN RAGAZZO CAMMINA IN SALITA ”
Silenzio assoluto.
Non rumore di vento perché l’aria è immobile.
Non rumore di uomo, perché a quest’ora non c’è nessuno.
Non rumore di mare, perché da quassù, in alto, lo possiamo solo vedere. Questo specchio blu.
Non azzurro. Non turchese. BLU. IL GRANDE BLU.
Oggi scrivo di te.
estate
polpo all’elbana
MEMORIE ELBANE N.2
Il mio babbo non smette di ricordare quelle estati infinite a Porto Azzurro.
Il profilo scuro dell’Isola è davanti a noi.
Lucciole lontane, nel buio, sono le luci di Capoliveri, Rio Marina e Naregno.
Lo sciacquio del mare, il rumore ipnotico del moto di ritorno delle onde che si infrangono sulla spiaggia suscita in Renato una risacca di ricordi, che rilascia ed abbandona, davanti ai nostri piedi, conchiglie di mondi scomparsi.
rigatoni alle cozze
MEMORIE ELBANE N.1
Porto Azzurro, primi anni 60.
Uno scugnizzo magro, scalzo, con la pelle spellata dal sole, gli occhi ed i capelli scuri si incamminava verso casa.
Era affamato dalla mattinata trascorsa con una banda di giovani scalmanati a tuffarsi in mare dai barconi dei pescatori ormeggiati alla Rossa.
Ogni giorno, il ragazzino indugiava vagabondando tra il ristorante di Aladino ed il Delfino Verde di Paride: palafitte, a forma di nave, sospese sul mare elbano.
zuppa
E NOI, CHE NON SIAMO MAI ABBASTANZA
E’ il tempo della fine dell’estate.
Uno splendido settembre mi sta per abbracciare di nuovo con il tepore di una pashima leggera che si tira fuori dalla borsa il pomeriggio quando comincia a raffrescare.
minestra di pomodoro
PIANI SEQUENZA DI BICICLETTE E POMODORI
Nella mente di un adulto l’estate dell’infanzia è un tempo a parte nella concatenazione puntuale degli anni. Occupa un posto a sé stante, lontano e più in alto.
E’ un unico piano sequenza lunghissimo, lentissimo, caldissimo.
zucchini ripieni
L’ORDINE SALVIFICO DI GABRIELLA
Oggi Gabriella è la mia vicina di casa; la sera dopocena, d’estate, scende in giardino ad annaffiare i fiori e appena i miei figli la vedono corrono giù in strada per aiutarla ma, più che altro, per farsi schizzare con la sistola.
Un tempo era solo la mamma di Caterina, una delle mie migliori amiche.